RUZZI DELLA CONCA: DOPO 28 ANNI VINCE IL SOTTOGROTTONE

Prima Pagina – lunedì 7 settembre 2009 – CHIUSI SCALO

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Clamoroso al Comunale! La grande favorita Granocchiaio, stavolta non ha vinto. La Conca se l’è aggiudicata, merita-tamente il Sottogrottone. E’ vero che i gialloneri giocavano in casa, esendo la contrada ospite di questa edizione, ma i pronostici della vigilia non erano dalla loro parte.

Già la conquista della finale,a spese prima del derelitto Mar Nero, poi delle Biffe poteva considerarsi un risultato da incorniciare. E appagante. Tant’è che nella gara di finale contro i vincitori della prima manche, domenica 30 agosto, i giocatori alenati dal capitano Gianni Sonnati sembravano entrati in campo con la testa già al ristorante e ai piatti da servire…

7-0 per il Granocchiaio. Un breack che avrebbe spezzato le reni (e le gambe) a chiunque. Poi qualche punto che faceva sperare almeno in un risultato più onorevole, fino ad un 12-5 che lasciava davvero poche speranze. Qualcuno cominciava già a scemare dagli spalti.

La partita sembrava ormai saldamente in mano del Granoc-chiaio. Se fosse stata una delle partite precedenti sarebbe finita lì. 12-5. La finale invece si vince a 16.

Gobbini, Bittoni e Forzoni i tre “alfieri” biancoverdi forse non se lo ricordavano e cominciavano a sbagliare, pensando di aver già archiviato la pratica.

Mai archiviazione fu più tribolata. I ragazzotti del Sotto-grottone scesi in campo con Francesco Ferretti al posto di Eugenio Scovacricchi, probabilmente stanco, dopo i primi due match giocati alla garnde, cominciano a macinare punti cercando di vendere cara la pelle… Sonnati sostituisce anche il piccolo, ma agile Della Ciana, detto “Boccia”, esausto, con un rinfrancato Scova-cricchi che va così ad affiancarsi ai due fratelli Ferretti: Francesco e Paolo. I tre non sbagliano più un colpo e ribattono palla su palla agli avversari che vanno letteralmente nel pallone. Forzoni in particolare sbaglia parecchio (tre colpi consecutivi, per la precisione), “Kimbo” Gobbini sembra l’ombra di se stesso e Bittoni gioca di forza, ma senza astuzia. Arriva così l’inusitato aggancio sul 12-12. I gialloneri hanno restituito il 7-0 iniziale agli avversari. E non finisce qui. Le altre 4 palle sono 4 punti di Scovacricchi & C. Il Granoc-chiaio è battibile. E battuto. La corazzata invincibile, trionfatrice nelle ultime 7 edizioni, non c’è più. affondata dalle bordate di 4 giovanotti che hanno 19, 20, 21 e 23 anni. E’ la vittoria della gioventù su un team consolidato che ha fatto la storia dei Ruzzi, ma che mostra un po’ di ruggine. Festa grande ovviamente nel quartier generale del Sottogrottone che aveva vinto la prima edizione, nel 1981, poi mai più. Era la “nonna” dei Ruzzi che adesso passa la “cuffia” al Mar Nero, buon ultimo anche questa volta.

Lacrime di gioia tra i contra-daioli gialloneri, pochi di loro avevano visssuto la prima vittoria: Antonello Del Buono e sua moglie Milvia, Paolo Pacchieri, Paolo Paolucci, Mauro Tosi…

E’ una vittoria che fa bene alla contrada, ma comples-sivamente a tutta la festa, perché ridà slancio e fiducia a tutti, dimostra che tutti possono vincere, anche contro squadre più forti. Che anche i giganti si possono abbattere, insomma.

La vittoria del Sottogrottone rompe un monopolio, che stava “uccidendo” in un certo senso la festa, rendendola monotona. Il Granocchiaio e quel terzetto composto da Forzoni, Bittoni e Gobbini stava diventando per i Ruzzi della Conca quello che era un tempo la Juventus e adesso è l’Inter per il campionato di calcio.

La riprova sta nello sbandierìo festoso e nell’abbraccio ai giocatori del Sottogrottone da parte di tutti i giocatori, i con-tradioli, i tamburini delle altre contrade, rimaste all’asciutto, ma contente che almeno questa volta non ha vinto il solito Granocchiaio.

Delle altre, che dire?

La Fornace che aveva impensierito nella prima manche proprio i biancoverdi, era data da tutti come sicura finalista e invece si è squagliata come neve al sole di fronte alle Biffe.Il giovane Leandri ha sbagliato molto e Mauro Scattoni che  lo ha sostituito ha sbagliato ancora di più. “Peggio mi sento” ha esclamato un tifoso sugli spalti, con espressione chiusina che lascia capire come stavano andando le cose. Alex Papi è apparso sotto tono e il solo Fastelli ha provato a tenere in piedi a baracca. Idem dicasi per il Mar Nero: Il suo uomo più forte, Federico Ferretti è incappato in una giornata da dimenticare; il giovanissimo Gabriele Scattoni (18 anni: il più giovane tra tutti i giocatori scesi in campo) ha alternato buone giocate ed errori di sufficienza, mostrandosi un po’ troppo pretenzioso, atteggiamento che nello sport si paga. Meglio il più esperto Paolucci, ma non è bastato. Le BIffe hanno ottenuto un terzo posto tutto sommato onorevole, giocando a tratti anche bene.

Iacopo Venturini, Giacomo Ferretti e Andrea Biagini hanno fatto ciò che in questo momento è nelle loro possibilità. La compagine si è rinnovata ed ha bisogno di tempo per trovare affiatamento e convinzione. Nota positiva: molti giovanissimi in campo: la “covata” dei vari Ferretti, Papi, Leandri, Scattoni, Della Ciana (senza contare le riserve).

Il futuro è assicurato.